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Il Ghilarza e Pancotto si ritrovano dopo un anno e mezzo: «Scelta di cuore e sono felice di averla fatta»
Il difensore: Il P.Corallo? Era da playoff peccato

Il Ghilarza e Pancotto si ritrovano dopo un anno e mezzo: «Scelta di cuore e sono felice di averla fatta»

Dal Sarrabus all'Oristanese, dal Porto Corallo a Ghilarza per un viaggio di ritorno dopo un campionato e mezzo. Gabriele Pancotto riveste la maglia giallorossa dopo quella esaltante mezza stagione in Promozione culminata con una grande salvezza agli ordini di Nino Cuccu, tecnico che conobbe il difensore ex Sant'Elena già nel 2005 quando allenava la Tharros. «Mister Cuccu - ricorda il 29enne centrale di difesa - mi disse: "Gabriele, c'è da fare un'impresa te la senti?". Non ebbi nessuna esitazione, la classifica era disastrosa, 5 punti e ultimi. Facemmo un filotto di 10 vittorie di fila, nel girone di ritorno solo la super Nuorese fece più punti, chiudemmo al 6° posto. L'anno scorso volevo restare in Eccellenza, una categoria più alta e sono andato al Sanluri ma mi sono lasciato con la promessa di tornare. Così è stato, anche se voglio ringraziare il Tortolì che mi ha cercato, ma è stata una scelta di cuore e sono felice di averla fatta anche perché il Ghilarza ha dimostrato con forza di volermi a tutti costi».

 

Gabriele Pancotto, 12 gare e 3 gol al Porto CoralloVia da Porto Corallo perché?

«Perché il mio accordo economico iniziale valeva da agosto a metà dicembre poi avremmo dovuto riparlare per trovare un altro accordo fino alla fine del campionato. Quest'intesa non c'è stata e con traquillità ci siamo salutati prendendo ognuno la propria strada»

Un gruppo che si è sfaldato nel mercato di dicembre con tante partenze

«Sì ed è un peccato perché, oltre me, sono andati via Coghi, Coquin, Vacca, Corona e Volpe. Bisogna dare merito al mister Piccarreta che aveva creato un bel gruppo, io lo ringrazio per avermi chiamato e dato fiducia, facendomi spesso capitano e responsabilizzandomi. Era un bellissimo gruppo, composto da giocatori importanti ai quali era stato aggiunto uno come Totò Bruno, un grandissimo giocatore tra i migliori dell'Eccellenza, forte fisicamente ma con un bel piede e duttile perché può fare più ruoli, sia il centrocampista che il difensore, visto che è difficile saltarlo nell'uno contro uno. È un po' sottovalutato ma da noi ha fatto la differenza»

Al completo, avevate dimostrato di poter lottare per i playoff

«Esattamente. Ce la siamo giocata sempre alla pari, con tutte le grandi non abbiamo mai perso, avendo fermato Lanusei, Ploaghe e Latte Dolce, recuperando gare perse, e vinto i derby sarrabesi fuori casa con Castiadas e Muravera. Dispiace perché era un bel gruppo, speravo si potesse confermare la squadra in blocco e aggiungere uno o due innesti per giocarci le carte nei playoff, ma nel calcio non va sempre come vorresti e ci sta che la società abbia fatto altre scelte, l'importante è restare sempre amici e fare gli onesti»

E lo sono stati a Porto Corallo? 

«Con me gli accordi sono stati rispettati, mi hanno accontentato senza mai farmi mancare niente. Ringrazio il presidente Franco Massessi, l'accordo era che potevo rimanere oppure no, sono stati corretti nel dirmi che non potevano accontentarmi, meglio che tenere i giocatori con false promesse. Mi farebbe piacere, in futuro, tornare al Porto Corallo al quale auguro di continuare a fare un buon campionato e di salvarsi»

La tua esperienza in giallonero parla di belle gare e gol importanti

«Ho fatto il gol-vittoria contro il Fertilia, segnato al Ploaghe prima del 2-2 finale di Bruno, col Latte Dolce perdevamo 2-4 e ho fatto l'assist a Coquin e il gol del pari nei minuti di recupero ma sono ancora arrabbiato per la gara col Lanusei quando stavo per segnare al '94 e la mia conclusione è stata respinta sulla linea di porta. Dico che è bello far gol, e 3 in 12 gare per un difensore non sono pochi, anche se spesso mi presento sottoporta nei calci d'angoli e sulle palle inattive in genere. Ma il mio compito dev'essere principalmente quello di non far segnare gli avversari, se poi arriva la rete è un di più ma, ripeto, bisogna prima saper difendere bene»

Al Ghilarza che squadra ritrovi?

«L'obiettivo della società è quello di salvarsi ma non sono uno che si mette paletti, voglio fare bene domenica dopo domenica, avere la mentalità di giocarsela alla pari con tutti in ogni gara, poi quello che viene in più è tanto di guadagnato. Ritrovo alcuni compagni d'avventura come Madau, Chergia e il bomber Stocchino, conosco mister Pia perché era l'allenatore della Juniores, mi sembra una persona in gamba con le idee chiare e il gruppo lo segue»

Stocchino c'è sempre in giallorosso e timbra con continuità nel tabellino dei marcatori 

«Simone sottoporta è micidiale, a 33 anni 15 gol in 16 gare in Eccellenza non è da tutti. Nonostante non sia più un ragazzino fa fruttare la grande esperienza, sa stare bene in campo, è infallibile perché i gol li ha sempre fatti. Speriamo che continui e non si senta sazio»

L'esordio a Muravera, neo-capolista e reduce dal 4-2 di Lanusei è il peggiore che poteva capitarti

«Adesso voglio recuperare bene e riprendere un po' di condizione fisica dopo due settimane trascorse a letto, spero per domenica di stare discretamente»

Anche perché sai già come si batte la squadra di Senigagliesi

«Col Porto Corallo rimasi in panchina perché ero infortunato all'adduttore, vincemmo 2-1 con doppietta di Coquin ma il Muravera nel frattempo ha confermato tutto quello che di buono aveva fatto vedere nel derby. Ha elementi importanti che vanno al di là del bomber Nurchi, in difesa c'è Chessa che è bravissimo pure sulle punizioni, a centrocampo Sogus ed Ezeadi, hanno recuperato Dessena e il giovane Cotza, dalla sua ha tutto per vincere il campionato. Sarà una bella battaglia»

Come fermare un giocatore tecnico e veloce come Nurchi?

«Bisogna stare concentrati e corti tra i reparti, tenerlo spalle alle porta e fargli sentire la pressione fisica perché se gli lasci mezzo metro ti fulmina. Uno così può decidere la gara, possiamo anche perdere e ci sta perché prima di tutto dobbiamo fare i punti con squadre alla nostra portata ma spesso le big del campionato inciampano quando incontrano le piccole»

Nel Ghilarza c'è anche Miliacon te protagonista lo scorso anno al Sanluri

«Riccardo è fortissimo. Per noi è stato un grande campionato, chiuso al quinto posto. Eravamo imbottiti di giovani e abbiamo sfiorato i playoff, poi ci sono stati problemi societari col presidente Pilloni che non ci ha pagato più. Se avesse mantenuto quella intelaiatura di squadra si poteva lottare ancora per i playoff, siamo stati la miglior difesa fino a poche giornate alla fine del campionato»

Il tecnico era Graziano Mannu ora alla guida della Rappresentativa Allievi

«Un incarico giustissimo, il mister ha dimostrato l'anno scorso di saper lavorare bene coi giovani perché ti migliora tatticamente e nella concentrazione, togliendo il massimo anche da chi ha limiti tecnici, insegna a giocare il pallone e stare in campo,. Per lui non esistono fuoriquota nel senso che il giovane deve essere all'altezza di dire la sua in quella categoria al pari del cosiddetto anziano. Pescherà il meglio dalla Sardegna e farà bene al Torneo delle Regioni»

In questo articolo
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Stagione:
2014/2015
Tags:
Sardegna
Intervista