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«Vittoria del campionato e capocannoniere con 23 gol, una stagione indimenticabile»
Christian Ibba, il bomber del Progetto Sant'Elia

«Vittoria del campionato e capocannoniere con 23 gol, una stagione indimenticabile»

L’Eccellenza è la sua categoria, fare i gol è il suo mestiere sin da quando, 18enne e all’esordio nel massimo campionato regionale, ne segnò 18 con la maglia del Sant’Elena. Per Christian Ibba, 27 anni, è stata una stagione indimenticabile: vittoria del campionato con il Progetto Sant’Elia e primo nella classifica marcatori con 23 gol. Le due imprese già gli riuscirono ma in anni diversi perché conquistò la serie D tre campionati fa con il Sanluri e fu il re dei bomber nel 2006/07 con la maglia del Quartu 2000 (24 reti). Dopo 10 anni di Eccellenza e quasi 150 gol realizzati lo aspetta la serie D con i cagliaritani.

 

Christian, non avresti potuto chiedere di meglio, oltre alla promozione in serie D anche il titolo di capocannoniere. Cosa rappresenta per te essere il miglior bomber del torneo?

«Non potevo chiedere di meglio da questa stagione perché non c’è di meglio. Vinsi questo titolo 4 anni fa con il Quartu 2000 ma per un attaccante fare l’accoppiata campionato e classifica cannonieri è la massima aspirazione. Essere re dei bomber è una soddisfazione personale che va condivisa con i miei compagni che mi hanno messo in condizione di raggiungere questo traguardo, per questo motivo devo ringraziare soprattutto loro»

Hai intenzione di tatuarti un qualcosa per ricordare questa doppietta?

«No, ho già tre tatuaggi, bastano e avanzano. Il mio prossimo tatuaggio sarà con le iniziali dei miei figli. Anche se non la tatuo, sarà impossibile dimenticare quest’annata, bellissima sotto tutti gli aspetti»

Perché il campionato l'ha vinto il Sant'Elia?

«Per il bellissimo gruppo che formiamo in campo e fuori, per la grande continuità di risultati che abbiamo ottenuto e per non aver mai toppato negli scontri diretti»

Si dice che vincere a Sant'Elia abbia un sapore particolare

«È  vero, credo sia dovuto al forte attaccamento del quartiere nei confronti della squadra, parlo di ultras  e non.  Basta vedere come persone quali magazziniere, custode, manutentore, ecc. pur non ricevendo nessun rimborso ma solo per amore nei confronti della nostra squadra, ci sono stati sempre vicino con la massima disponibilità senza farci mai mancare nulla»

Mantenere lo stesso gruppo, da voi sempre definito primo punto di forza, e l’innesto di buoni giovani in previsione del prossimo anno, basterà al Sant’Elia per ben figurare in un campionato difficile come la serie D?

«Credo che aggiungendo dei giovani capaci e già pronti per affrontare la serie D e aggiungendo due o tre giocatori di categoria, il Sant’Elia potrebbe disputare un campionato discreto»

Quale sarà per voi il premio-promozione?

«Inizialmente si parlava di un viaggio che il presidente Cardia voleva regalare alla squadra, e che avremmo dovuto fare tutti assieme. Ma c’è chi non potrebbe partecipare perché neo-papà, o per problemi di lavoro. Per questo  credo che verrà convertito in denaro»

Hai iniziato il campionato alla grande, 13 gol dopo 14 giornate e 4 reti di distacco dal secondo. Poi sei rimasto a secco prima cinque giornate e poi altre sei fino a farti raggiungere e superare da Trogu, Piludu e nel finale anche da Sanna. Infine di nuovo letale sotto porta. Cosa ti ha fatto entrare in letargo e cosa ti ha risvegliato dal sonno?

«A svegliarmi è stato il gol stesso. Riandare in rete dopo sei giornate a secco (contro il Calangianus, ndr) mi ha sbloccato. Da lì è andato tutto in discesa. Sono stati più fattori a contribuire a questo periodo d’appannamento. Io stesso  mi aspettavo un calo perché durante l’anno è normale che la forma fisica e mentale non sia sempre ottimale, ma non pensavo che il digiuno sarebbe durato così a lungo. Troppi errori sotto porta, per non parlare dei rigori sbagliati e un po’ di sfortuna. Oltre i miracoli dei portieri, avrò colpito una decina di pali, sembrava che la palla non volesse più entrare. Anche la partenza della mia fidanzata non mi ha aiutato. A gennaio è andata in Spagna per studiare e io l’avrei voluta sempre vicina. Con lei al fianco sarei arrivato a trenta»

Contro il Carbonia hai chiuso la partita siglando una bellissima doppietta che ha permesso di stappare lo champagne per la promozione con tre giornate d’anticipo. Quanta soddisfazione hai provato?

«Tantissima, perché oltre a essere stati bei gol sono quelli della promozione come io speravo. Poi sono stati realizzati in casa, di fronte a tutti i nostri tifosi e a un pubblico di oltre 2000 persone»

A chi hai dedicato questi due gol tanto importanti?

«Uno a alla mia fidanzata che è venuta dalla Spagna per me e per questa partita. L’altro gol a mio padre, che mi segue da quando ho messo ai piedi le mie prime scarpette da calcio e non è mai mancato a una partita»

Il segreto di un’annata per tanto positiva

«I miei compagni. Loro hanno saputo sfruttare al massimo le mie caratteristiche mettendomi sempre nelle condizioni migliori per poter far gol»

Qual è stato per te il gol più bello della stagione e quale quello più importante

«I più importanti, oltre ai gol che sono valsi la promozione, sono stati due gol-vittoria che ci hanno permesso di mantenere una certa continuità con i risultati: il 2-1 a Carbonia (14ª giornata, ndr), l’altro il 3-2 a Tortolì (20ª giornata, ndr). Il gol più bello è stato forse uno dei tre a Ghilarza, dove ho scartato due difensori e il portiere ma anche l’ultima punizione, in casa con l’Olbia, mi è piaciuta»

Hai battuto la concorrenza di fior di attaccanti quali Trogu (Villacidro), Piludu (Atletico), Sanna (Fertilia) e Marras (Torres), qual è il punto di forza di ognuno di loro?

«Premetto che tutti hanno caratteristiche differenti l’uno dall’altro. Trogu è più una seconda punta, è rapido e veloce nel dribbling stretto e freddo davanti al portiere. Piludu è un uomo d’area, forte fisicamente, infallibile di testa e con un gran senso del gol. Sanna è una boa d’attacco, può fare il reparto da solo, ha un gran destro e difficilmente sbaglia davanti alla porta. Marras è un attaccante molto bravo con i piedi e dotato di un gran tiro, sotto porta è un cecchino ed è secondo me un attaccante completo»

Tu e i tuoi compagni siete in vacanza, ma altre squadre lottano per altri traguardi. Come vedi la corsa playoff?

«Per la finale dico Torres-Fertilia ma essendo una partita secca è difficile pronosticare chi la possa spuntare. Come squadra preferisco il Fertilia perché in campo è messa bene e gioca un bel calcio»

Eleonora Fava

In questo articolo
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Stagione:
2010/2011
Tags:
Sardegna
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Intervista