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Siazzu, professione bomber: «Vivo per fare gol, segnare è bellissimo»
La punta dell'Olbia: Torres favorita, così dicono

Siazzu, professione bomber: «Vivo per fare gol, segnare è bellissimo»

Giocare con la maglia dell’Olbia è sempre stato il sogno deIl folletto di Torpè, classe 1975, professione bomber, Gianluca Siazzu. quel sognò lo avverò nel 1996/97 (serie C2) dopo due stagioni passate al Calangianus. Poi un giro nella penisola tra Borgosesia e Sestrese e il ritorno con i bianchi, due anni in serie D e uno in C2. Otto campionati dopo torna a Olbia, sprofondata in Eccellenza dopo essere stata cancellata dai professionisti due anni fa. Ed è subito una miscela espolosiva: i galluresi al primo posto (con la Torres a 15 punti) trascinati da quel 36enne dal piedino d'oro che ha realizzato otto reti in sei gare.

 

Capocannoniere con otto gol e tante belle prestazioni, chi bisogna ringraziare?

«Non nasco campione, segno tanto ma il merito è della squadra. Finalizzo il lavoro dei compagni, è bello quando tutto gira bene»

Nell'altra squadra di Olbia, al Tavolara, c'è Ibba, capocannoniere dello scorso anno con un solo gol, qualche consiglio?

«Il gol ce l’ha nel sangue, in questi casi devi giocare sereno e non devi trasformare la sfortuna di un palo o di un rigore sbagliato in un peso»

L'anno scorso al Tavolara, perché mai il presidente Pitta ce l'avrebbe tanto con te?

«Lui in fondo mi vuole bene. Non ha digerito il fatto quest'estate gli abbia detto di no, lui ha fatto di tutto per trattenermi al Tavolara ma la verità è che non stavo più bene, abbiamo un’idea sul calcio troppo diversa»

Diversa in che senso?

«Secondo me il calcio non si fa con i soldi e indossare la maglia dell'Olbia per me resta sempre un sogno che avevo fin da bambino. Quando mi hanno chiamato non ci ho pensato due volte»

Il mister Cerbone utilizza il 4-2-3-1 con Siazzu terminale offensivo 

«Non si può dire che sia un colpitore di testa d'area di rigore e sono pure "vecchietto" ma questo modulo mi dà tanto spazio per giocare in avanti. Mi piace e i risultati si vedono»

Si vede anche una bella forza di squadra. Qual è il vostro segreto?

«La nostra identità. Ci sono 11 menti che pensano e agiscono alla stessa maniera. Siamo un bel gruppo»

Olbia in testa con la Torres, la favorita del campionato?

«La Torres, visto che loro stessi sbandierano che vinceranno. Staremo a vedere. Ma sono sicuro che noi potremo dire la nostra»

Perché giocare attaccante?

«Perché segnare è bellissimo e io in campo mi diverto»

Quanto è importante il gol?

«Io vivo per fare gol. Mettere la palla dentro è un momento indescrivibile, sempre una forte emozione. Piace un attaccante che gioca bene però non segna? Beh, preferisco giocare male ma fare tanti gol»

A quanto gol vuoi arrivare?

«Mai metter limiti alla provvidenza, non voglio guardare i numeri, gioco ogni domenica come se fosse la prima partita»

A chi va la dedica per i gol segnati?

«Alla mia famiglia, per me è la cosa più importante. Gioco sereno perché ho sempre loro accanto a me»

Otto reti, quale il più importante di quest'avvio di stagione?

«Senz'altro la doppietta al derby contro il Tavolara (finito 3-0 per l'Olbia, ndr). Venivamo dalla sconfitta con la Torres e dovevamo testare di che pasta siamo fatti»

Domenica una sfida tra bomber, nel Castelsardo c'è un certo Tribuna che ha già segnato sette reti

«Più che lui temo la squadra, il Castelsardo viene da due vittorie di fila e vorrà continuare a fare risultato»

In questo articolo
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2011/2012
Tags:
Sardegna
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